La
Germania Unificata nel
1871 e organizzata in impero a carattere federativo con a capo il
kaiser, è retta politicamente, nei primi 20 anni, da Otto von Bismarck
che mira a presentare il nuovo impero come grande potenza industriale e
militare.
Nel 1882 sigla, con Austria e Italia la Triplice alleanza, in funzione
prevalentemente antifrancese (dato il conflitto non sanato con questo
stato dopo la vittoria nella guerra franco-prusiana del 1870 che aveva
comportato l'annessione dell'Alsazia e della Lorena, strappate
appunto alla Francia).
Nel 1888 sale al trono il kaiser Guglielmo II che sceglie di portare
avanti una politica imperialista molto più aggressiva e dirompente che
propone la costruzione di una Grande Germania che possa egemonizzare
l'intera Europa in diretta concorrenza con la Francia e con la Germania.
In particolare Guglielmo II ostacola le mire russe sui Balcani e aiuta
in Giappone nella guerra russo-giapponese del 1905, si contrappone alla
Francia nella conquista del Marocco (anche se poi la crisi rientra a il
kaiser si accontenta della concessione di parte del Congo), punta alla
costruzione di una grande flotta che possa contrapporsi al tradizionale
controllo dei mari della Gran Bretagna.
In politica interna punta a favorire la crescita industriale, grazie ad
un rigido protezionismo e a commesse statali nel campo degli armamenti
che, in effetti, consentono alla Germania di superare, a livello
produttivo, la stessa Inghilterra. Tuttavia perchè il successo sia
pieno servono alla Germania quei serbatoi di materie prime che le grandi
potenze europee si sono assicurate con la corsa alle colonie, corsa
dalla quale il Reich è stato escluso proprio a causa della sua tarda
unificazione.
la guerra sembra quindi a Guglielmo II una buona occasione sia per
riequilibrare la potenza coloniale di Francia e Inghilterra, sia per
affermare la Grande Germania come nuova potenza egemone a livello
europeo; per tutti questi motivi assicurerà all'Austria-Ungheria il suo
appoggio, spingendola, di fatto, alla guerra.
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